L'evoluzione tecnologica delle console sembra aver raggiunto un punto di stabilizzazione, almeno secondo Akio Sakamoto, direttore tecnico di Kojima Productions. In un'intervista rilasciata al magazine Edge, Sakamoto ha condiviso riflessioni sorprendentemente moderate sui progressi tra PlayStation 4 e PlayStation 5, evidenziando come il salto generazionale non sia così rivoluzionario quanto ci si potrebbe aspettare. Nonostante questo, lo sviluppo di Death Stranding 2 (prenotabile su Amazon) ha beneficiato di alcuni vantaggi tecnici che hanno facilitato la realizzazione della visione creativa del team, pur non rappresentando una rivoluzione paragonabile ai salti tecnologici del passato.
Sakamoto non ha esitato ad essere franco riguardo ai miglioramenti effettivi: "Il progresso più evidente dal punto di vista tecnologico è la riduzione dei tempi di caricamento, ma ad essere sinceri, la differenza tra i due sistemi hardware non è così significativa", ha dichiarato. "Si tratta più che altro di avere modi più efficienti per raggiungere obiettivi simili sulla PS5". Una posizione che suggerisce un'evoluzione incrementale piuttosto che rivoluzionaria, pur riconoscendo vantaggi tangibili per gli sviluppatori.
Il cambiamento più significativo riguarda la libertà concessa agli artisti, che ora possono esprimere la loro creatività con meno vincoli tecnici da considerare. "Gli artisti sono meno limitati nella creazione del mondo di gioco, senza dover ricorrere a soluzioni alternative per la progettazione dei livelli", ha spiegato Sakamoto. Questa nuova libertà creativa ha però generato nuove sfide per i programmatori, al punto che, come sottolinea scherzosamente, "in un certo senso, ha creato un ambiente in cui gli artisti sono ormai fuori controllo".
La fine dell'era delle rivoluzioni hardware?
Le osservazioni di Sakamoto non sono isolate nel panorama dell'industria videoludica. L'ex presidente di PlayStation, Shawn Layden, aveva espresso opinioni simili lo scorso anno, affermando che "non vedremo più un salto paragonabile a quello tra PS1 e PS2" e che potremmo essere vicini a "un punto in cui la console diventa irrilevante". Una prospettiva che riflette un cambiamento profondo nella percezione dell'hardware come elemento distintivo nell'esperienza di gioco.
"Siamo arrivati a un punto in cui la curva di innovazione dell'hardware sta iniziando a raggiungere un plateau", aveva dichiarato Layden. "Allo stesso tempo, la standardizzazione dei componenti significa che quando apri una Xbox o una PlayStation, trovi essenzialmente lo stesso set di chip, tutti prodotti da AMD". Ogni azienda mantiene il proprio sistema operativo e le proprie tecnologie proprietarie, ma la base hardware è diventata sempre più omogenea.
Questo fenomeno di convergenza tecnologica solleva interrogativi sul futuro delle console come le conosciamo oggi. Se il valore aggiunto non risiede più nell'hardware, dove si sposterà la competizione tra le diverse piattaforme? Probabilmente verso i servizi, i contenuti esclusivi e le caratteristiche software che definiscono l'esperienza utente.
Nonostante questo apparente rallentamento nell'innovazione hardware, i miglioramenti incrementali continuano a offrire vantaggi significativi agli sviluppatori. Per Death Stranding 2 (ricordiamo che SpazioGames lo ha provato per oltre 30 ore), in uscita il 26 giugno, questi miglioramenti hanno facilitato l'implementazione di nuove funzionalità come il ciclo giorno/notte, permettendo al team di realizzare la visione creativa di Hideo Kojima con maggiore efficienza.
Il celebre game designer, noto per il suo approccio autoriale, rimane fedele alla sua filosofia creativa anche in questo nuovo capitolo. Come evidenziato dallo stesso Kojima in precedenti dichiarazioni: "Non sono interessato a creare qualcosa che piaccia a tutti", confermando la sua determinazione a seguire la propria visione piuttosto che piegarsi ai feedback esterni per quanto riguarda le narrative di Death Stranding o Metal Gear Solid.